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mercoledì 8 dicembre 2010

Gli orrori del Concilio Vaticano II: i cori

Carissimi miei adepti, oggi sono in vena di nostalgia. Sarà che oggi ascoltavo il cd delle voci bianche fare le cover dei capolavori delle Spice Girls, sarà che è l'inverno si avvicina, ma oggi ripensavo ai miei anni ruggenti di preta. Che tempi meravigliosi! Sapete, prima che venisse in testa al papa che la Chiesa dovesse avvicinarsi ai fedeli, andava tutto a meraviglia. Io mi trovavo così bene con il vecchio rito e anche i fedeli! Passavo la mia oretta di liturgia di spalle, dicevo la mia pappardella in latino, dall'altra parte nessuno capiva una beneamata mazza e alla fine ce ne tornavamo a casa felici e soddisfatti! Poi, la tragedia: le monsignore dell'epoca, strafatte di LSD e dischi di Caterina Caselli decidono con il Concilio Vaticano II che forse è ora di dare una svecchiata, che non si possono fare le stesse cose  per altri settecento anni. Non vi dico che trauma! E chi l'ha mai imparata la liturgia in latino? Io ho passato anni a dire al posto della messa la ricetta in latino della mousse albicocca e champagne, e non un fedele che si sia lamentato! E adesso invece dovevo seguire il copione e imparare parole nuove e complicate, come Spirito Santo. Che cavolo è lo Spirito Santo? Un eau de toilette? Non solo, ma tortura delle torture, dovevo anche presentarmi non più di spalle, ma frontalmente. Insomma tutti potevano vedere se avevo l'eye liner sbavato, vi rendete conto? Senza poi parlare del dolore immenso che avevo durante la Quaresima a mostrarmi con quella tunicona viola davanti a decine di fedeli, Santo Cielo, a me il viola non sta proprio! Sembro una gigantesca prugna, con annesso effetto lassativo.
Per questo mi unisco ancora una volta ad una delle tante battaglie portate avanti dal mio sito preferito, il sito Pontifex. In questo post la mia come sempre turgida eroina Bruno Volpe si scaglia come novella testa d'ariete contro una della più atroci sciagure che si siano abbattute sulla Chiesa Cattolica dal Concilio in avanti: i cori! Non mi riferisco certo a quello di Santa Cecilia, ma quelle dolci armate brancaleone musicali che, sempre nella volontà malata di svecchiare la liturgia, assordano gli astanti accompagnano la  messa con i loro intermezzi ye-ye. Così, gruppuscoli di preadolescenti con le facce già devastate da apparecchi e brufoli, si riuniscono la domenica con le chitarrine e il librone di settecento pagine delle canzoncine ecclesiastiche da due accordi, intonando immortali ritornelli come Io ho un amico che mi ama o Osanna eh. Certe parrocchie poi sono ancora più sofisticate e subappaltano l'esecuzione della colonna sonora ai boy scout.
Allora, mie care future generazioni, dal profondo del mio cuore: basta sputtanarvi così in gioventù! Ve ne prego, finitela! Come credete che vi veda il mondo, fatta eccezione delle vostre madri che comunque hanno gli occhi prosciuttati di affetto nei vostri confronti?

Questa NON è una caricatura

Ragazzi carissimi, citando una volta tanto Marco Masini non per mandare in malora i presenti, perché lo fate? Perché inanellate una domenica dopo l'altra motivi di cui vergognarvi quando sarete dei maturi e posati lavoratori a progetto? Insomma, datevi all'arte, datevi all'ippica, datevi fuoco, fate qualcosa, ma non i coretti la domenica con le chitarre comprate a cinquanta euro in cartoleria! Da monsignora vi posso assicurare che alla Chiesa fa molto più piacere quando ai vostri papi e mami fate terrorismo psicologico affinché versino l'otto per mille alla Chiesa Cattolica! Se cercate di fare un piacere al prete... bé sappiate che ora come ora non riesce a venirmi un mente una frase che non metta insieme le parole prete, adolescente, piacere e tromba. Quindi per evitare di scadere nel trash più totale, vi dico solo che non figurano le chitarre tra i dieci motivi per cui un essere umano di sesso maschile non dovrebbe buttare nel cesso la tonaca dopo i primi dieci minuti di seminario, e parlo per esperienza. E poi, porca pupazza, fossero gli anni cinquanta, dove l'unica cosa da fare che aveva un ragazzo era sposarsi e fare un lavoro sufficientemente massacrante da farlo schiattare senza assistenza medica a trentacinque anni! Siamo nel 2010, le strade delle nostre periferie pullulano di cose da fare! Non potete fare quello che fanno tutti i vostri coetanei, tipo farvi adescare da uno sconosciuto su msn messenger o tirare sassi dal cavalcavia? Ci fate anche un piacere, così poi mandiamo un prete con la fedina penale pulita a Uno Mattina a commentare il fatto di cronaca, e questi ripeterà che è tutta colpa del materialismo secolarista che ha preso piede nella nostra società e che per preservare i valori sarà cosa buona e giusta sganciare nella prossima finanziaria più soldi alle scuole cattoliche. Poi, per carità di Dio, dedicherò un post a parte ai boy scout, solo solo per come vanno vestiti.
Quindi avete capito? Non sprecate i vostri sabati facendo le prove per il coro della domenica successiva, suvvia uscite e andate a fare le vasche nel più mastodontico centro commerciale costruito con i soldi della 'ndrangheta su un terreno di proprietà della camorra! Ci sono anche le promozioni da Kiko cosmetici in questo periodo!
P.S.
Dati i risultati, il Concilio Vaticano 2 conferma il fatto che i sequel non sono mai all'altezza dei primi capitoli delle saghe.

Alla prossima!

3 commenti:

Artemis ha detto...

Dyo myo, come ti amo...

Monsignor Gerlando Gerlandetti ha detto...

se mi mandi una foto amo anche te, ho un cuore grande io!

lector ha detto...

Rivogliamo "Marcolino e Padre Buozzi", di Roberto Malandrino e Paolo Maria Veronica!