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mercoledì 15 dicembre 2010

Grazie Signore Grazie!

Carissimi, non potete capire quanto sia godurioso mettersi lo smalto e farsi la french manicure alle unghie dei piedi. So bene che si fa alle mani, ma Camillo Ruini mi ha fatto notare più volte che non è bene puntare il dito contro qualsiasi minoranza con l'indice sbrilluccicoso di smalto rosello. So anche bene che nessuno è mai riuscito a farsi il french alle unghie dei piedi, ma che ci sto a fare nelle stanze dei bottoni della Chiesa Cattolica e Apostolica Romana se non per sapere i più arcani misteri dell'universo?
Ma miei apostolici fedeli uomini e mie incidentalmente fedeli donne, non potete capire che goduria sia applicarsi il gel per le unghie mentre la Santanché dà il cinque a La Russa perché dei provvidi venduti salvatori della patria hanno deciso dall'oggi al domani di tradire  votare la fiducia per garantire alla Chiesa alla Patria la necessaria sponda politica stabilità dello sgravio dell'ICI e altri privilegi odiosi economica e finanziaria.
Veramente, ieri mi sono sentita di nuovo giovane, un po' come nel 1993, quando tristi e mogi, facevamo riunioni frequenti per capire dove saremmo andati a parare. Ci vedevamo sempre a Villa Wanda, a casa di Licio Gelli, che sarà anche un massone, ma le sue crostatine al cioccolato e banana fanno sempre chiudere un occhio dinanzi alle divergenze di vedute. Ci sedevamo ad un tavolo con lui, Camillo Ruini, Vito Ciancimino in rappresentanza della mafia e per la Democrazia Cristiana l'unico tesserato che poteva presentarsi all'epoca senza gli schiavettoni ai polsi, ovvero un netturbino sordocieco dell'AMA. Io ero ancora vescova all'epoca e il mio compito era mettere le zollette nel tè di Ruini e continuare nello sgabuzzino di Villa Wanda la mia frequentazione con Rudolph, un agente della CIA biondo e con l'hobby del bondage.
"Ma che fine ha fatto Rudolph? Non lo vedo da un paio di anni a questa parte alle nostre riunioni!" chiesi mentre mescolavo il tè di Camillo
"Gerlando è la quinta volta che te lo diciamo, da quanto è caduto il Muro di Berlino alla CIA fottesega chi va al governo in Italia!" mi disse Licio.
"Oooooh... e allora perché stiamo ancora qui a tramare alle spalle della Costituzione e dei cittadini per mantenere al governo chi ci pare? Se i comunisti non ci sono più significa che i buoni hanno vinto, no?"
"Camillo, ma da dove minchia l'hai preso 'sto vescovo? Al sorteggio li sceglie il papa? Te lo spiego, te lo spiego: senza comunisti, che motivo c'è di votare ancora Democrazia Cristiana?" mi spiegò con dolce fare Ciancimino.
"Aaah, e quindi...."
"... e senza DC niente più leggi a favore della mafia!"
"E senza DC, niente più privilegi a favore della Chiesa!" disse Ruini
"E senza DC niente più tangenti, cricche e comitati d'affari che si ingrassano con bustarelle e fondi neri!" disse Licio
"E senza DC niente più favori, clientelismi, raccomandazioni alla luce del sole in cambio di voti!" fece segno con i gesti il netturbino sordocieco.
"Quindi, ricapitoliamo. Ora che non ci sono più i comunisti e c'è Tangentopoli, non ci sono più scuse per mantenere in vita un partito intrallazzone e tangetaro come la DC, è questo che volete dire?"
"ESATTO! E SENZA LA DC CHI CI MANTIENE IN VITA?" dissero tutti come un disperato coro greco.
"Picciotti, dovete ascoltare tutti: se la mafia non trova un nuovo interlocutore politico, Leoluca Bagarella minaccia di chiedere l'indipendenza della Sicilia!" disse Vito.
"Capirai, con tutti i soldi che risparmieremmo in stipendi statali potremmo riempire la Cappella Sistina di Nutella..."
"Mica è quello il problema, lui vuole anche cambiare il nome alla Sicilia, vuole fondare la Libera Repubblica di  Leolandia!"
"Ah no, ok, dobbiamo trovare una soluzione!"
"Bella cosa avere finanziato Solidarnosc con i fondi neri dello IOR! Volevamo abbattere il comunismo, e adesso rischiamo di farci abbattere noi! Ma perché perdiamo tempo in Curia a leggere trattati di teologia e filosofia, quando per capire come ci sarebbe andata a finire con la caduta del Muro ci bastava guardare i cartoni animati? Insomma, riflettete: Willy il coyote avrebbe senso senza Be bep? E Tom senza Jerry? Sarebbero solo un anonimo gatto e un anomino coyote... e anche noi adesso siamo degli anonimi coyoti... anzi... peggio!" disse scoppiando in lacrime Ruini.
Il problema appariva complesso e multiforme. Come fermare l'allegra macchina da guerra di Achille Occhetto? Come formare di punto in bianco una forza politica che apparisse nuova e al tempo mantenesse tutto com'era? E soprattutto con chi, visto che qualsiasi persona ci avesse fatto da baciapile adesso suonava l'armonica in cella? E, problema dei problemi, come convincere gli italiani a votare nei secoli dei secoli la stessa identica forza politica senza la paura del comunismo e, problema dei problemi, senza più una lira per infornare centinaia di miliardi di stipendiati pubblici?
"Possiamo dire agli italiani di votare per noi perché noi abbiamo i biscottini!" disse Gelli con una teglia di pasticcini appena sfornati.
"Poi uno dice come gli è venuto in mente di andarsene in giro con il Piano di Rinascita Democratica nella valigia, vabbé..." bisbigliarono tutti subito dopo.
Ad un certo punto, qualcuno bussò alla porta. Chi poteva essere a quell'ora? E poi la riunione non doveva essere segretissima?
"Non preoccupatevi, sarà il signor Franco..." disse Gelli andando ad aprire.
Se state pensando che sia il tizio dei servizi segreti che Massimo Ciancimino tira in ballo negli interrogatori, non è un omonimo, è proprio lui. Adesso tutti quanti vi starete chiedendo di descriverlo con dovizia di particolari, ma non posso. Non per paura della ritorsione, ma proprio perché nessuno lo sa. Essendo membro di qualsiasi servizio segreto deviato possibile ed immaginabile, il signor Franco non è riconoscibile. La CIA infatti l'ha munito di uno speciale dispositivo ultratecnologico capace di trasformarlo in qualsiasi cosa egli desiderasse e mantenere in eterno mentite spoglie. Bastava semplicemente per lui dire la seguente formula:
Penna lunare, in un [inserire nome qui] mi voglio trasformare!
Mi apparve quindi così il signor Franco quando oltrepassò la porta d'ingresso.



"Franco... ma come... ma come..." dissero tutti.
"Ma come ti sei vestito? Sei bellissimissimo! Ti prego, mi presti il tuo dispositivo? Lovogliolovogliolovoglio!" feci io sobriamente.
"Eh eh... spiacente Gerlando, ma sono in missione per conto dei servizi giapponesi. Sta nascendo una nuova moda da quella parti, la moda gothic lolita, e io mi devo infiltrare tra i suoi adepti e ucciderli prima che questa moda sbarchi in occidente! Però mi sta bene il corsetto, nevvero?"
"Che sei venuto a fare qui, Franco?" disse Vito.
"Ho trovato la quadratura del cerchio. Anzi, più che trovata mi è stata suggerita da Marcello Dell'Utri."
"Dell'Utri? Ma quello è un minchione! Quando Mangano gli telefonava per la storia di vendere cavalli a Milano, lui veniva a trovarlo vestito da fantino e lo pagava in biada! Sai quanto ci abbiamo messo a fargli capire che i cavalli erano partite di droga?"
"Fa silenzo Vito! Continui signor Franco..." disse Ruini.
"Silvio Berlusconi."
"COSA?!"
"Esatto: Silvio Berlusconi scende in campo, così le banche gli riaprono il credito, lui paga i debiti, si fa le leggi apposta apposta per scansarsi i processi... e fa tutto quello che volete voi."
"Tutto tutto?" dissero gli astanti.
"Sta nella cacca quanto voi, perché non dovrebbe restituire il favore? E poi non faceva parte del tuo club Licio? E non chiedeva soldi a te Vito?"
"Ma lui non è il proprietario di un impero mediatico? Non ci sarebbe un conflitto d'interessi?" articolò con le dita il netturbino.
"Appunto. Niente più spauracchio comunista per irretire gli italiani, niente più bombe nelle piazze per rafforzare i partiti di governo: sei televisioni, una marea di giornali e un esercito di intellettuali leccaculo sapranno garantirvi l'eterno torpore della società!"
"Fiiiiicoooooo!" dissero tutti gli astanti, poi Licio mise un disco di Loredana Berté e ballammo come le pazze per festeggiare tutta la notte.
Così nacque la Seconda Repubblica. E la cosa bella è che ancora dura! Davvero, non potevamo avere sedici anni migliori. Sinceramente Silvio non mi piaci: sei basso, hai la panza, e sembra che hai i capelli disegnati con l'Uni Posca marrone. Insomma ho un sacco di seminaristi ivoriani che mi passano sotto gli occhi ogni giorno, con te ci andrei solo se volessi fare la valletta (come del resto il 99,9% delle donne eterosessuali). Tuttavia la tua scafataggine morale e politica ci ha dato molto più potere che qualsiasi altro Andreotti di turno. Niente tasse, appalti in RAI, referendum assurdi, l'umiliazione di qualsiasi progresso civile e democratico di quel lembo di terra che circonda Città del Vaticano, detta anche Italia. Cosa potevamo chiedere di più?
E allora, dopo il tuo ennesimo trionfo, io ti dico grazie e grazie in anticipo anche a Marina quando diventerà premier nel momento in cui tu sarai eletto Presidente della Repubblica.
Non preoccuparti per la tenuta della maggioranza: c'è già una macchina che aspetta Casini sotto casa. Che gli piaccia oppure no.

xxx Gerlando Gerlandetti


I'll be wating for you tonight

Alla prossima!