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venerdì 26 novembre 2010

Cul...tura ed altre facezie

Carissimi amici e incidentalmente carissime lettrici, vi voglio fare partecipi di una mia languida preoccupazione. Vedete da un po' di tempo sto frequentando una guardia svizzera di nome Hugo. A parte il nome già evocatore di sfigatume, egli è veramente un bel manzo assolutamente ben rifornito sotto ogni punto di vista. Bé, passeggiando per i giardini di Città del Vaticano e cinguettandoci vicendevolmente diabetiche paroline d'amore, egli mi ha fatto notare una cosa: sono leggermente ignorante! Come ben sapete, tra i vari motivi per cui sono riuscita a divenire cardinala non ce n'è uno che abbia a che fare con la vocazione, men che meno con l'interesse per la teologia o qualsiasi cosa riguardi dei concetti riportati su della carta stampata, fatta lodevole eccezione per tutto ciò che concepisce Silvana Giacobini. Così il mio uomo ha scoperto che io so perfettamente a memoria tutte le nuance di smalti che Barbara D'Urso ha messo sulle sue unghie fin dalla prima puntata della passata stagione di Pomeriggio Cinque, ma al tempo stesso è venuto a conoscenza del fatto che io sono convintissima che Gabriel Garcia Marquez sia il nome di uno dei mariti di Grecia Colmenarez nella telenovelas Manuela.
Così mi ha stretto tra le sue forti braccia e mi ha detto:
"Gerlando, devi capire che la letteratura sono le ali che ci rendono liberi!"
Mai quanto il vaccino contro l'AIDS, avrei chiosato io, ma ero così eccitata di stare abbarbicato al suo forte petto che avevo pure i brillucciconi agli occhi.

Io abbracciata da lui 

Così, per farlo felice, ho deciso di prendere un libro in mano, il terzo dopo la Bibbia e la biografia non autorizzata di Tonio Cartonio. Dato il mio non fertile background culturale, il libraio mi ha consigliato di iniziare con qualcosa di leggero, indirizzandomi su due libri:
  • Il Natale con Qui Quo Qua
  • Qualsiasi cosa di Paolo Coelho
Dato che volevo un po' allontanarmi dalle tematiche teologiche, ho optato per qualsiasi cosa di Paolo Coelho, scegliendo tra tutti il suo Veronika decide di morire. Visto che questo è un blog e un blog serve principalmente a tenere a bada il proprio disturbo narcisistico della personalità e a spiattellare i proprio cazzi nel World Wide Web, vi fornirò la recensione del mio culturale atto d'ammmore.

Veronika decide di morire
recensione di Monsignor Gerlando Gerlandetti

Di fronte a libri come Veronika decide di morire sarebbe meglio dare il nostro cervello in pasto ai reality show o alla propaganda di qualche dittatorello basso, calvo e grassoccio che deciderà qualche giorno, di punto in bianco, di mandarci a morire in massa in qualche guerra per l'affermazione dell'inalienabile diritto all'orgasmo maschile sempre e dovunque.
Ma bando alle premesse ad alto tasso di inutilità, passiamo alla recensione. Allora Veronika è una ragazza slovena... e qui già verrebbe da dirsi perchè uno scrittore brasiliano dovrebbe ambientare un suo libro in Slovenia: non lo so, perchè non in Tagikistan o alle Isole Andamane? Non si sa, comunque sia la nostra eroina decide di tentare il suicidio e grazie a Dio si trova in Slovenia e non in Sicilia, perchè in Slovenia le trovano un posto letto in un ospedale psichiatrico finchè non troverà la veramente vera voglia di vivere, mentre se stava in Sicilia al quinto capitolo ancora doveva arrivare l'elisoccorso.
Ora,la nostra arriva in questo ospedale psichiatrico che è forse l'unico al mondo ad avere applicato la legge Basaglia, perchè è un posto fantastico: hanno tutti la camera singola, i dottori sono sinceri ed appassionati, le infermiere angeliche ed appassionate (e nessuna ha una tresca documentata con il primario), nessuno prende psicofarmaci e per tutto il libro è primavera. La cosa più fantastica di questo ospedale psichiatrico però sono i malati: in questo ospedale psichiatrico non si sente mai parlare di bipolari, schizofrenici paranoidi, maniaci ossessivi compulsivi, demenza multinfartuale, depressione... qui i malati di mente sembrano usciti dalle barzellette di Pierino: c'è quello che si crede Napoleone, c'è il poeta, c'è l'incompreso, c'è il fin troppo romantico: viene da chiedersi allora in quale paradiso sia stato Coelho o se egli abbia semplicemente scambiato la sua esperienza all'Agenzia delle Entrate per una al manicomio.
Ma il bello dei libri di Coelho non è ovviamente il crudo realismo delle sue opere, ma la filosofia che c'è dietro. Coelho infatti è capace di vendere vagonate libri disquisendo sui fondamentali quesiti che si pone l'umanità da secoli, come "è meglio andare al mare o in montagna?", oppure "stasera slip o perizoma?", o meglio ancora "gliela chiedo al primo appuntamento o aspetto un altro po'?". Il meglio di sè Coelho lo dà quando trova finalmente delle risposte per i drammi filosofici dei suoi lettori: il nostro autore infatti è capace di essere più scontato del finto filosofo di "Quelli della notte", il mitico Catalano, solo che lui fa sul serio (almeno credo). Sarebbe capace di rapare ettari di foresta pluviale per stampare carta su cui scrivere innumerevoli capitoli in cui arriva alla fondamentale conclusione che "l'amore è bello", "vivere è pure sempre meraviglioso", "quando c'è sole è allora una bella giornata", "se mia moglie si trucca di nuovo dopo anni vuol dire che mi mette le corna". In Veronika decide di morire non si smentisce: il profondo significato dell'opera è che la follia in fondo in fondo non esiste, è solo un modo alternativo di vedere le cose (vallo a dire alle vittime dei serial killer). Ovviamente a rivelare l'arcano sono gli amici folli di Veronika, i quali hanno tutti una verità fondamentale da fare sorbire alla nostra eroina (vabbè che solo le piante non hanno una mazza da dire di "intelligente" in questo libro, a parte Veronika ovviamente).
Consigliatissimo se trovate intelligenti le Winx.

Quando il mio uomo mi ha chiesto allora se mi fosse piaciuto, dato che è vietato dire falsa testimonianza, ho allora esclamato:
"Quasi quanto fare sesso con una donna."
Spero abbia capito l'antifona, visto che è svizzero e padroneggia male la lingua... italiana (perché con la sua fa miracoli degni di una beatificazione)
Alla prossima!

2 commenti:

Kon ha detto...

Ecco perchè ultimamente ti si vede poco!
Basta, vado a farmi una doccia, non sono capace ora di formulare frasi attinenti all'argomento principale. Soprattutto frasi che non siano riconducibili a qualche sequenza inarticolata di suoni rabbiosi tipo

gfhgraraaghrrrrAFG!

Lo shock mi ha procurato sicuramente un disturbo nella memoria breve. Coelho...coelho...eppure sono sicuro di aver visto/letto questo sostantivo da qualche parte.
Nella mia libreria personale non di certo, quindi controllerò finestre e piedi di tavolo sgangherati.

Ma prima la doccia, già. Devo lavarmi via questo sconforto.

Monsignor Gerlando Gerlandetti ha detto...

lavati amora che coelho è peggio delle piattole!!